Dopo che le mie emozioni sono andate perse per parecchio tempo, qualcosa è cambiato. Mi erano state portate via. Ma un farmaco non può distuggere ogni cosa. Ora, diminuendolo sto iniziando a riconoscere i colori. E le note. E le emozioni. E le luci. E le ombre. Per assurdo, anche meglio di prima. Ogni cosa qui, sarà ciò che ricomincerò a sentire. Ascoltando le note e praticando Viet Vo dao - Vo Viet, Viet Taichi e Vietchi continuerò la mia Via.
-Daniele Pozzato Ph-
Essere forti per essere utili.
Mano d'acciaio e bontà di cuore.
~Saluto Viet Vo Dao~
Fine 2015.
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 16:40:00 0 commentigiovedì 31 dicembre 2015
Non che ci siano parole
particolari.
Tutto è cambiato.
È ovvio.
Da dove posso cominciare?
Chi posso ringraziare?
Mi sembra di vedere tutto
con occhi diversi.
Ancora.
Ballare.
Non è più un punto
forte,
lentamente lo sto
abbandonando
nel senso che non seguo
più corsi
ma in ogni occasione mi
butto anche in balli come Zumba.
Così, giusto per liberare
la mente.
Karate.
Sensei, abbiamo perso
qualcuno per la strada.
Io però non voglio essere
uno dei tanti.
Voglio essere uno di
quelli di cui ti ricorderai.
Anche se Matteo, Mirko,
Nadia, Alessandro
probabilmente non si sa se
torneranno.
Voglio continuare perchè
questa è la via.
Questa è la Mia via.
Con te un nuovo mondo si è
aperto.
E oggi, oggi lo vedo.
Oggi, ho scelto di
imparare e tramandare tutto questo.
Non mi interessa la
medaglia.
Grafica.
Dopo la creazione del logo
ci sono stati altri
incontri
ci sono state altre
richieste,
sono ancora membro dello
staff della palestra
e chissà, incontrando un
grafico
che pratica brazilian jiu
jitsu cosa può succedere?
Depressione.
Ti ho sconfitta, nel 2014.
Sono certo di aver
raggiunto la fine degli attacchi di panico.
La totale sospensione di
ogni medicina.
Ho incontrato chi ha
potuto credere in me.
Ora tocca a me.
Sono sicurissimo di ciò.
Anche se non ci crede
nessuno.
Molti pensano che io sia
una bomba ad orologeria.
Ma non è così.
Non è più così.
Pace interiore.
La sicurezza aumenta.
Grazie ad un'amica di
vecchia data mi sono accorto
di saper maneggiare
l'energia.
Tutto ciò che riguarda la
potenza dei chakra.
Tutto ciò che riguarda il
generare energia positiva.
Grazie alle arti marziali
credo di aver aperto il Terzo occhio.
Mi sento più sicuro,
ho avuto un gran
cambiamento quest'anno.
Non ho avuto bisogno di
previsioni future.
Siamo noi a scrivere la
nostra strada.
Se ben il destino fosse
scritto
oggi non mi interessa
saperlo.
Io sarei dovuto morire tre
anni fa,
se davo ascolto a ciò che
era per me.
Amicizie.
Questa situazione fa
abbastanza ridere quest'anno.
Periodi negativi li ho
avuti, certo.
Ma piccole incomprensioni.
Come ho già detto mi
allontano molto da chi non apprezza.
Ho ritrovato una persona
che avevo perso di vista da più di dieci anni,
da luglio è tornata a
fare parte della mia esistenza
trovo questo divertente
perchè pare che non sia cambiato proprio nulla
dall'ultima volta che è
comparsa.
Ho conosciuto grazie a
compagni di strada altri ragazzi più giovani di me di dieci anni,
non è poi così male, se
ci pensi. In fondo mi sento vivo.
Uno purtroppo è dovuto
trasferirsi, dopo tre mesi che l'ho conosciuto
già mi manca un po, ma
non importa.
Continuerò comunque
questa strada.
Anche per lui.
Ho perso gli anni migliori
ma in qualche modo, in parte li vedo oggi.
Ho conosciuto nuove
persone in palestra.
Ho riallacciato i ponti
con persone che avevo allontanato
ma senza pretendere troppo.
Ho visto un'amica a
distanza dalle parti di.. Pescara?
Anche lei è riuscita ad
aprirmi la mente in qualche modo.
Ancora la ringrazio per
quella settimana e.. quei libri di grafica.
Parliamo di qualcuno in
particolare invece che ha scelto di studiare grafica?
Credo che sia una bella
idea, la tua.
Come sempre osserverò il
tuo viaggio, da lontano.
Sono proprio curioso.
Sono riuscito ad
incontrare i ragazzi sul mio percorso di Karate
anche fuori dalla
palestra, direi che è ottimo, a questo punto.
Alcune delle persone che
erano con me nel passato,
purtroppo se ne
sono andate da sole o distaccate
per motivi a me abbastanza
ignoti, ma va bene così,
non pretendo il loro
ritorno.
Ho avuto bei momenti, dai.
Nonostante questo però,
ho scelto di iniziare a tramandare
questa strada che ho
intrapreso, ma soltanto a livello mentale con qualcuno.
Vorrei che altre persone
restassero nella mia vita anche se un po distanti.
Certo che è una grande
scoperta quella che ho fatto in tre anni,
ma non tutti possono
ascoltare.
Non tutti sono pronti a
capire.
Ho dovuto allontanare
qualcuno, ancora.
Speranze.
Come ho detto ho capito la
mia strada.
Credo che sarà accettata
quando ne parlerò.
So che è difficile.
Ma in questa vita vorrei
compiere quello che devo.
Voglio tramandare in
qualche modo quello che sto imparando.
Karate, e tutte quelle
parti sull'energia dei chakra..e psicologia.
In questo momento conosco
una sola maniera per farlo.
Desideri.
Uno dei desideri che ho
sembra assurdo ma non è una vacanza.
È capire cosa fare per me
stesso e salvarmi,
di conseguenza mantenere
le promesse.
Sogni.
Ci ho riflettuto e il mio
vero sogno
è non dipendere più
da nessuno.
Non voglio odiarmi
ogni volta che qualcuno se ne va.
E poi solo in questo modo
qualcuno si fermerà sulla mia strada.
Alcune cose sono rimaste
invariate dall'anno prima,
è vero, ma è così.
Siete tantissimi da
ringraziare,
io ho preso ogni piccola
parte di voi positiva e l'ho lasciata
scorrere dentro di me.
Ogni piccola cosa che ha
trasformato me
in questo nuovo anno.
Rinascendo lentamente.
Senza pretendere la vostra
presenza ovunque.
Io sono di tutti, e non
sono di nessuno.
Questa è la pura realtà.
Ogni persona deve fare i
conti con se stesso
se vuole stare bene
davvero.
Se non accetterà questa
cosa,
non apprezzerà mai i
momenti con altre persone.
Ecco tutto.
Ecco quello che c'è da
sapere del 2015,
questo mi ha insegnato.
Buon inizio 2016 a tutti.
-Raito Yagami-
Risposte.
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 15:19:00 2 commentisabato 14 novembre 2015
Oggi va così.
Io non so bene che reazione si deve avere davanti ad un problema,
io non
ho idea dell'esattezza di come deve essere affrontato, però..
In questa
manciata di anni mi hanno insegnato
che qualunque sia la reazione
fa
parte del combattere anche verso le certezze,
verso le persone di cui ti
fidavi,
e lasciare andare tutto alle spalle,
seguendo la tua strada.
Non mi è concesso fermarmi per qualcuno che non merita niente.
Non mi è
concesso di fermare il mio percorso per gente che è falsa.
Mi è stato fatto capire che a volte ci si può anche perdere nel tempo.
Oltre a questo mi è stato insegnato a perfezionare il
carattere ogni volta di più,
di essere sincero per chi lo merita
davvero,
rafforzare lo spirito davanti al dolore e ai problemi,
a
rispettare tutti quelli che lo meritano,
e migliorare il mio
autocontrollo fino a resistere alla cosa più assurda,
alla scelta più
difficile.
In qualche modo vorrei poter tramandare questo,
ma so che non
tutti possono comprendere a fondo.
Per questo devo continuare.
Io sono
l'esempio vivente di tutto questo.
Sono quello che è partito dal nulla,
dalla disperazione,
che vuole veramente salvarsi,
lo desidero così
fortemente
che vado oltre gli ostacoli peggiori.
Non mi fermerò.
Non questa volta.
-Raito Yagami-
Anni...
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 16:51:00 0 commentidomenica 26 luglio 2015
Credo,
di avere fatto ventisette anni,
circa venti giorni fa.
Ma ho perso così tanto tempo.
Così tanto tempo dietro alla depressione.
Oggi, che ne sono uscito fuori
credo di sentirmi addosso si e no vent'anni.
Non ne sento quansi trenta, per niente.
Non è essere indietro di cottura.
Credo che sia, non aver vissuto nel modo corretto.
Oggi come oggi, non mi va di impegnarmi con nessuna donna.
Mi va solo di vivere intensamente ogni cosa.
Questa è la realtà.
Questo è ciò che penso.
Questo credo che mi porterà avanti.
Non mi va oggi di pensare a dei figli o chissà che altro.
Un matrimonio, macchè, sono pure ateo.
Vorrei solo, un po di pace e libertà.
Non voglio avere dipendenze da persone.
Non mi interessa se tu hai
quindici,
diciannove,
ventidue,
trenta,
cinquanta anni.
Io se sto bene con te,
ritaglierò un pezzettino della mia vita
per poterti incontrare.
A questo punto non mi cambierà più niente.
Per avere un'amicizia l'età non fa alcun contesto.
Non ha alcun problema.
Parlami di cosa vuoi,
ma allo stesso tempo ascoltami.
Fai in modo che io possa vivere emozioni.
Chiunque tu sia usa sincerità.
E così andremo avanti.
Non chiedo altro da nessuno.
Non voglio nemmeno dipendere da te.
Questo è ciò che sta succedendo.
Questo provocano sette anni di vita persi.
Totalmente persi.
Totalmente buttati.
Bruciati.
Dalla paura della paura.
Di qualcosa che non esiste.
Che non è mai esistito.
Ora è il momento di vivere.
Ora lo posso dire.
E mi rendo conto che tutto quello che sto facendo,
in realtà, si chiama VITA.
-Raito Yagami-
Tempo...
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 15:17:00 0 commentimercoledì 8 luglio 2015
No, oggi non ci sarà un'immagine.
Nessuna immagine può descrivere quello che sto per scrivere.
Fa troppo male.
E probabilmente tu non ci darai nessun peso.
Probabilmente tu, mi hai già dimenticato.
In ogni caso, voglio che tu, sappia.
Qui non si tratta di falsità,
non so nemmeno io di cosa si tratta.
Ormai è passato un anno.
So che non leggerai.
So che è troppo tardi, figuriamoci.
Non so nemmeno se ci passi più da Blogger.
Il tuo ultimo messaggio è stato così nervoso,
ho percepito una tale rabbia
che mi ha fatto tagliare i ponti con te.
E pare sia stato proprio quello che volevi.
Io sono ancora qui a chiedermi perchè hai voluto così.
Che cosa posso aver sbagliato?
I sensi di colpa mi hanno distrutto per mesi.
Pensavo di essere stato io il problema, come sempre.
Ma il tempo, va avanti.
Vorrei dirti così tante cose.
Purtroppo non mi dimenticherò mai di te.
Anche se non ti ho fatto gli auguri del compleanno.
Ho ancora tutti i tuoi ricordi,
Quattro anni che mi sono sembrati sinceri.
Quattro anni dove ho quasi ritrovato me stesso e mi hai dato una spinta.
Quella spinta che tu non vorrai mai più vedere.
Quella spinta che tu stessa hai creato.
Tutto è cambiato.
Da quando non ci sei più.
In tua assenza ho continuato a cercare di scoprire il mondo.
Ho continuato a cercare di riprendermi il passato perduto.
Ho continuato a studiare psicologia da solo.
Ho continuato grafica.
Ho continuato Karate, oggi, cintura verde.
Da quel giorno,
in cui tu non hai più voluto saperne.
Hai scelto di perderti la parte più bella del mio viaggio.
Cosa ho davvero perso quel giorno?
L'ho dimenticato tanto tempo fa.
Ci
siamo persi di vista nell'alba,
e siamo incapaci di tornare.
Da qualche
parte dei cuori fragili e spezzati,
provano a nascondersi dietro forti
parole.
Provano a nascondersi.
Addio, noi non potremmo più rivederci,
ma
continueremo a vivere.
Correrò anche in un mondo dove tu non ci sei,
per non sentire più il dolore che provavo.
Motohiro Hata ~ Toumei Datta Sekai
Ammetto di aver fissato così tante volte quel tuo messaggio.
Ammetto di aver voluto scrivere più volte,
e non aver mai premuto invio.
E ancora oggi ripeto.
Scusa.
Scusa se ti ho disturbata quattro anni.
Scusa se ci siamo incontrati a Milano una manciata di volte.
Scusa se ho tentato in tutti i modi a scendere in Puglia per sapere chi eri.
Scusa se ho provato a volerti bene.
Scusa se ho parlato con te.
Scusa se ti guardavo negli occhi, mentre parlavo.
Scusa se ho imparato a sentire l'impercettibile.
Scusa se ancora ti dedico un post, e lo farò ancora.
Scusa se ho fatto follie con te.
Scusa se mi ricordo ancora di te.
Scusa se oggi decido di mettere fine a tutto questo.
Scusa se ancora ho creduto in te per un intero anno.
Scusa se non ne voglio più sapere adesso.
Scusa se avevamo promesso amicizia eterna.
Scusa per aver collaborato con te in un forum sulla musica.
Scusa se un giorno, quando sarò felice ti ricorderò.
Ma nonostante tutto, riesco ancora a dirti Grazie.
Da Dany a Dany, buona vita.
-Raito Yagami-
Karate, arigatou..
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 11:55:00 0 commentigiovedì 2 luglio 2015
Ragazzi, io, non so.
Non so come esprimere le mie emozioni
dal primo all'ultimo giorno di quest'anno.
Partirei dal fatto che è iniziato con una brutta delusione,
amicizia finita con uno di voi,
per poi perdere totalmente la fiducia in voi.
Ma oggi, oggi non è più così.
Nel corso dell'anno ho avuto modo di credere.
Mi avete fatto capire che non è stata la linea del tempo.
Quando una persona è falsa, lo è sempre.
A qualsiasi età.
Ho capito anche tante altre cose, come il fatto che la fatica è pagata.
E voi dovete fare parte di me ancora un po.
Non posso lasciarvi andare proprio ora.
Voi siete parte della mia forza di oggi.
Anche quest'anno è finito.
È la mia terza esibizione, non è così?
Sono passati tre anni.
Vi nominerei uno ad uno.
Se me lo permettete.
Sappiate che io non so per quanto potrò restare,
ma farò ogni cosa perchè ciò accada.
A costo di compromettere altre cose nella mia vita.
Il potere della conoscenza.
Questo mi sta spingendo.
Conosco me, conosco tutti.
Conosco l'uomo.
Conosco le sue debolezze.
Conosco la sua forza.
Non avrei mai pensato di prendere
la cintura verde in soli sei mesi.
Tutte le altre le ho prese in un anno.
La cintura dell'empatia.
Su questo devo lavorare adesso.
Nadia-Sama, tu, per un periodo ti ho quasi odiata.
Un intero anno a litigare con te.
Ora sembra quasi che tu sia una piccola mia forza.
Mi hai aiutato così tanto.
Compreso questo ultimo periodo.
Per le tecniche.
Per l'esame.
Perchè ora te ne vuoi andare?
Perchè pensi che io possa farcela da solo?
Rimani.
Il mio viaggio con te è finito?
È che io non sono così pratico negli addii.
Matteo, quante risate?
Quanti colpi di scena mi hai dato quest'anno?
E la verticale con te che mi hai alzato le gambe?
E le tue frasi fatte buttate a caso?
E tutte le volte che mi hai dato una piccola spinta
semplicemente toccandomi a lezione
una mano o una spalla?
Sapevo che eri li.
Anche tu però l'ultimo nostro giorno non ci sei.
Quanto avre voluto averti quel giorno.
Sei stato davvero forte.
Recupereremo.
Tommaso, sei stato un colpo di scena per me.
Non ti aspettavo così... aperto.
Non credevo di poter parlare con te di cose che succedono alla mia età.
Eppure, tu hai sofferto quanto me.
Prima di me.
Hai trovato qui la tua risposta.
Hai fatto quello che avrei dovuto fare io.
Molti, molti anni fa.
La risposta giusta.
La speranza.
Questo Dojo.. in cui praticheremo insieme la via... no?
Mirko, conoscendo tua cugina,
ho conosciuto anche te.
Sei come il fratello che ho perso.
È vivo, ma non esiste più.
L'ho perso cinque anni fa per colpa mia.
Tu sei, una piccola luce,
credo che i miei occhi in tua presenza iniziano a brillare.
Ho giocato.
Ti ho insultato.
Trattato male.
Riso.
Sperato.
Ascoltato.
Tu a tuo modo hai cercato di aiutarmi, tanto.
E ora? Abbiamo di nuovo una scenetta insieme.
Vorrei solo che tu, continuassi karate senza perderti più.
Continua con me.. è una bella strada.
Cresci con me.
Non te ne andare.
Sara, hai dieci... ehm, undici anni, va.
Ma te sei troppo forte,
certe volte rido troppo.
Certe volte non capisco dove trovi tutta quell'energia
che inconsciamente mi tramandi.
Che inconsciamente io sento in te.
È solo questo.
Credo che il prossimo anno sarai con noi finalmente.
Continua così.
La figlia della figlia della mia maestra delle elementari.
Il mondo è davvero piccolo.
A differenza di anni e anni, pensa un po.
Grazie.
Alessandro, figlio di Nadia-Sama.
Vorrei soltanto una cosa da te,
sei fortissimo ma.. sai cosa dovresti smettere di fare.
Io non lo scriverò pubblicamente ma so che lo sai.
Per il resto, anche tu mi hai aiutato molto,
anche se a volte sei sempre rotto da qualche parte.
Vorrei poter conoscere anche te il prossimo anno.
Vorrei creare queste piccole amicizie
che la mia linea del tempo non mi ha dato modo di creare prima.
Ci spero così tanto in voi.
Silvia, madre di Sara, per te c'è ancora tempo per conoscerti, dammi tempo.
Dammi solo un pochino di tempo.
So che mi sono presentato male con te.
So che mi vorresti mandare via.
Ma non lo posso fare.
Sono qui anche per migliorare i miei grandi errori.
Avremo modo di capirci meglio, spero.
Il prossimo anno.
Bodda ...mi hai ferito, spero che tu lo sappia.
Mi hai ferito anche troppo per continuare questo testo.
Sulla porta mi dicesti che dovevi andare.
Non potevi proprio più aiutarmi.
Sapevo già da molto tempo che sarebbe successo.
Così io rimasi a fissare fuori dalla finestra.
~Utada Hikaru - Kremlin Dusk~
Sulla porta mi dicesti che dovevi andare.
Non potevi proprio più aiutarmi.
Sapevo già da molto tempo che sarebbe successo.
Così io rimasi a fissare fuori dalla finestra.
~Utada Hikaru - Kremlin Dusk~
Sensei, se penso alla strada che mi hai iniziato a fare tre anni fa
mi viene soltato da piangere al pensiero di che cosa ero prima.
Alla disperazione che tu hai colmato.
Alla vita che tu mi hai ridato.
Alle cose che tu mi hai permesso di vivere indirettamente.
Come ti devo chiamare?
Amico?
Luce?
Sensei?
Non lo so.
Non so come tu possa essere tutto assieme.
Mi avevano detto di non fidarmi di te.
Mi avevano detto che eri inaffidabile.
E adesso?
Adesso che hai rivelato l'esatto contrario?
Adesso che la tua cattiveria so che serve per me?
Adesso.
Adesso è un nuovo oggi per me.
Grazie a te.
Questa estate fatti vivo ogni tanto.
Non vorrai mica vedermi dare di testa?
Sensei.
Io..sono vivo.
E a questo punto, che una nuova esibizione sia.
Che il terzo anno, si concluda
nel migliore dei modi, ancora.
In fondo, io non sono poi così diverso da voi.
In fondo è come se il tempo si fosse bloccato,
per me, ancora un po.
-Raito Yagami-
E a questo punto, che una nuova esibizione sia.
Che il terzo anno, si concluda
nel migliore dei modi, ancora.
Questa spada è stata affidata a noi.
Solo così possiamo ascoltare il suono delle altre spade quando si scontrano.
~Utada Hikaru - Deep River~
In fondo, io non sono poi così diverso da voi.
In fondo è come se il tempo si fosse bloccato,
per me, ancora un po.
-Raito Yagami-
Nini-Sama..
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 12:53:00 0 commentigiovedì 18 giugno 2015
Nini-Sama, ti ho preparato un bigliettino.
Sei stata e sarai la mia maestra di Salsa.
Sei stata e sarai la mia maestra di Salsa.
Oggi probabilmente lo vedrai.
Ti ho preso anche una rosa, bianca.
Ti ho scritto alcune cose, che tu in qualche modo dovresti sapere.
Anche se te ne sei andata per sempre.
Ho scelto di provare ad accettare la tua scomparsa.
Anche se così sbagliata.
Anche se così ingiusta.
Cercherò di capire perchè l'hai fatto.
Cercherò di capire perchè ti sei spinta a questo.
Nini-Sama, ti chiedo scusa.
Nini-Sama, questo è il messaggio che resterà per te.
Solo per te.
Elena-Sama, Ni Rei, Oss. Arigatou.
Questo è il mio saluto ora che ci sono.
Ora che so di poter affrontare questo momento.
Devi sapere che Sama in Giappone è l'importanza di una persona superiore.
Devi sapere che Ni Rei, è il saluto al maestro dove ci si inginocchia.
Il saluto conclude poi con Oss, saluto ancora di rispetto.
Abbiamo poi Arigatou, che è Grazie.
Ma nel mio caso è un grazie per tutto.
Per essere passata sulla mia strada,
per aver ballato,
riso,
scherzato,
per ogni piccolo momento passato a parlarmi,
per aver ballato con me le sere che non volevi,
per avermi fatto forza nonostante non fossi più a Salsabor.
Ancora grazie per la tua positività.
Me la lasciavi soltanto guardandomi.
Tu per me sei stata questo.
Oggi anche se con dolore lotterò ancora.
Sarai nei miei ricordi fino al mio ultimo giorno.
Sei una stella che si è spenta,
ma in qualche modo per me,
continuerai a brillare.
-Raito Yagami-
Kata, non è solo forma...
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 22:51:00 0 commentidomenica 19 aprile 2015
Non riuscivo più a scrivere.
Guardate, cosa siete riusciti a farmi fare.
Un testo, tutto per voi.
Oggi la dimostrazione di quanto valgo per voi è stata chiara.
So che questo periodo per me è complicato.
Non so uscirne, non so se ne uscirò.
Ma oggi, oggi ho capito.
Sento di essere riuscito a creare un piccolo infinito.
Sembra tutto così vero.
Se dovrò andarmene, non avrò sensi di colpa.
Pensavo di essere da solo oggi,
dal momento che ho visto te,
non è stato più così.
~Mirko~
Per quanto io inizialmente non abbia creduto alle tue parole
hai fatto in modo di farmi capire che era vero.
Non saprai mai che gioia mi hai dato, o forse si?
Io ho visto la tua di gioia quando mi hai trovato.
Mi hai trattato come se avessi avuto 15 anni,
non è stato poi così male.
Sentirti parlare
del tuo motorino modificato,
dei voli del tuo cellulare,
dei tuoi cani,
della tua scuola,
dei tuoi amici,
di come cerchi di non timbrare il biglietto del pulman,
del fatto che ti sei preoccupato a riavere il mio numero di cellulare.
È come se improvvisamente avessi ritrovato quasi un fratello
che oggi come oggi non esiste, anche se lo vedo tutti i giorni.
Mi hai dato quella piccola speranza che un giorno tornerà.
Sono riuscito a sentire la tua felicità nel vedermi.
Ho visto il tuo scatto nel Kata.
Ho visto il vostro scatto nel Kata.
Kata non è solo forma.
In realtà è
coordinazione,
spensieratezza,
meditazione,
silenzio,
compressione.
Ma è anche paura.
Quella che ho visto e che tu hai superato.
Quella che ho visto e che voi avete superato.
Ci riuscirò anch'io, vero?
Prima che il mio piccolo mondo di dissolva.
Prima che il mio piccolo universo svanisca.
Voglio essere ancora una volta accanto a te.
Non importa, non ha importanza il modo in cui accadrà.
Non importa dove accadrà, ne quando.
Infine, mi hai stretto la mano incrociandomi le dita con le tue,
come ho permesso di fare ad una sola altra persona.
In qualche modo l'ho lasciato fare anche a te.
Dopo essere stato felice per ciò,
mi avete anche portato a casa
un primo e un secondo posto in questa gara,
di Kata.
Kata, è anche tutto questo.
È anche ciò per cui uno combatte.
Ciò per cui uno non si tira indietro.
Autocontrollo.
Ce l'avete fatta.
E ora per me siete due eroi.
Sensei, grazie.
Ancora.
-Raito Yagami-
Comprensioni...
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 12:51:00 0 commentimercoledì 4 marzo 2015
Ormai è chiaro.
Ti devo dire addio.
Ma non finisce qui.
Ora so, perchè sei andato via.
Ho provato a darmi una spiegazione.
Ho provato, a capire che non mi hai aiutato perchè lo volevi.
Per te è stato come un gesto di pietà.
Si, in quel momento eri debole e avevi bisogno di sostegno
Diciamo che si è approfittato del momento di debolezza
e tu hai visto la solità bontà d'animo anche in lui.
Non è colpa tua.
Tutti nei momenti di debolezza, quando ci sentiamo tristi o abbattuti
vedere qualcuno che ci tende la mano, ci dice di non temere e tutto il resto,
è ovvio che lo prendiamo come un invito a far parte del loro mondo.
Ma come il momento di debolezza si chiama appunto momento.
Anche la bontà può durare un momento.
~Lumi~
Un gesto in cui eri consapevole che non ci sarebbe stato un domani.
Ma dopo tutto questo, devo andare avanti.
Ho dato una spiegazione a tutto questo.
Ora mi sento meglio.
Ora, so che non ti devo più niente.
Non devo più sdebitarmi da qualcosa che non hai fatto.
Non devo più sdebitarmi dalla mano che mi hai dato,
che in realtà non mi hai dato.
Avrei solo voluto che quel giorno,
al tuo posto ci fosse stato qualcun altro.
Avrei solo voluto non incontrarti mai in un momento di difficoltà.
Prendi le tue promesse non mantenute e ricordale.
Prendi le tue parole e ricordale.
Prendi le tue menzogne e ricordale.
Prendi la tua cintura blu e continua a credere di essere superiore.
Prendi il tuo kimono e continua a vedermi come un fallito.
Prendi le tue capacità fisiche e guardami con occhi da superiore.
Prendi, tutto ciò che mi hai fatto.
Prendi tutti i miei viaggi in macchina, e ricordali.
Ora dimentica.
Dimentica quello che è stato.
Perchè da parte mia non tornerà mai più.
Da parte mia, credo che sia finita ogni cosa.
Ogni piccolo gesto di attenzione che avevo.
Per me, tu non meriti più niente.
Adesso, ho trovato il modo di continuare, anche senza di te.
Ora ho capito.
Ora ricordo.
Non sono a Karate per te.
Ho ben altri motivi per essere li.
E in qualche modo te la farò pagare.
Io probabilmente sarò più forte tra le lacrime.
Io probabilmente impararerò il significato di stare indietro di nuovo.
Sono finalmente libera.
Quello che ho intorno non è cambiato.
Ma ora è il momento di cambiarlo.
Posso finalmente iniziare da dove avevo finito.
Io probabilmente impararerò il significato di stare indietro di nuovo.
Sono finalmente libera.
Quello che ho intorno non è cambiato.
Ma ora è il momento di cambiarlo.
Posso finalmente iniziare da dove avevo finito.
~Koda Kumi~
In qualche modo,
ti darò modo di capire che quello che tu reputi fallito,
in realtà è molto più forte di te.
Ha molta più forza di volontà.
Ed è finalmente guarito.
E soprattutto, a differenza di te ha scelto di camminare nel modo giusto
nel luogo in cui si pratica la Via.
-Raito Yagami-
Paura e errori..
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 01:53:00 0 commentilunedì 23 febbraio 2015
Dimentica gli errori del passato.
Dimentica i fallimenti,
dimentica tutto.
Eccetto ciò che devi fare ora, e fallo.
~William C. Durant~
Nel passato, anche recente so di aver commesso infiniti errori.
Lo so, anche fin troppo bene.
Che siano tanti o pochi verso qualcuno.
Ora, dopo tante situazioni negative
penso di aver raggiunto un periodo di vera pace.
Pronto ad imparare proprio a trasmettere
quella pace che sto vivendo.
Ora, nel presente.
Il presente è la chiave.
Il momento in cui si vive una situazione.
Non pensare a ieri.
Non pensare a domani.
Non pensare al dopo.
La paura è il tempo stesso.
La paura è ciò che succede nella nostra mente
pensando al domani.
Si crea nella nostra mente un idea futura
che non ci permette di provare le sensazioni presenti.
Attento alle parole.
Attento ai movimenti senza pensare al dopo.
Attento agli occhi.
Scattare velocemente, senza pensare.
Ora ho capito.
Questo è un modo per provare meno paura.
È un modo per non spaventarsi.
La
paura non è reale,
l'unico posto in cui può esistere è nel nostro modo
di pensare al futuro,
è un prodotto della nostra immaginazione,
che ci
fa temere cose che non ci sono nel presente
e che forse neanche mai ci
saranno.
Si tratta quasi di una follia Kitai,
cioè non mi fraintendere,
il pericolo è molto reale,
ma la paura è una scelta.
~Will Smith~
E ora per quanto io abbia avuto un passato orribile
devo lasciarlo dietro di me, anche se sarà difficile.
Anche se parte del passato sarà li davanti a me.
Combattere,
con una delle mie gioie del passato che ora non esiste,
con lo specchio che continua a guardarmi.
Devo lasciare tutto la, in quel tempo che ormai è andato.
La ricerca del vecchio serve per capire il nuovo.
Questo è un problema di tempo nel quale
l'uomo deve avere la mente sgombra
La Via, chi passa in essa
direttamente e senza difficoltà?
Questo è un problema di tempo nel quale
l'uomo deve avere la mente sgombra
La Via, chi passa in essa
direttamente e senza difficoltà?
~Funakoshi Sensei~
Sembra un discorso contorto ma, è l'unico modo che conosco.
Per ora conosco solo questo modo per guarire dalle mie colpe.
Guarire dal pensare di essere un errore.
Guarire dalla paura della paura.
Non lascerò che tutto vada perso, ancora.
-Raito Yagami-
Ricordo di un sogno..
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 17:09:00 0 commentimartedì 17 febbraio 2015
E oggi sono qui a dedicare un post interamente per te, senza la mia vena poetica, voglio raccontare questa storia. Voglio che si sappia questa situazione totalmente sbagliata, perchè non ha senso. Voglio che tu un giorno, per pura curiosità arriverai qui, in questo post. Il mio addio a te. Questa è la storia di un'amicizia che sarebbe potuta nascere se solo, se solo tu non fossi stato così falso. E quanto mi dispiace. Ieri, è finita del tutto.
Tutto è iniziato 2 anni fa a Karate, è iniziato quando ancora ero spaventato da ragazzi della tua età, 15 anni, per colpa di un trauma avuto alla tua età, ora ne ho 26, avevo quasi paura ad esibirmi li davanti a tutti voi credendomi in ritardo. Tu mi sei capitato all'occhio, alla mente, al cuore. Non so cosa mi ha spinto lentamente verso di te, tanto che sono riuscito a parlarti. E dopo aver iniziato con te, lentamente anche con gli altri sono riuscito a parlare. Il trauma ero convinto fosse finito, ma ancora avevo paura ad andare con voi oltre al "Come va", te compreso. Qualcosa ancora, mi ha spinto verso il voler sapere chi eri tu. Sapere da dove arrivavi per avermi salvato. Così mesi dopo a questa domanda, mi sono preso di coraggio e ho inziato a parlarti di chi ero io. Arrivando al punto di piangere per paura di non farcela davanti a te. In quel preciso momento, ho sentito parole molto belle, di conforto, di aiuto, di speranza, sentivo che da li non avrei più avuto ostacoli. Tu, con quelle parole "Io ci sono per te, conta pure su di me, come amicizia, supporto, aiuto, qui in palestra, anche fuori, nel Karate, io ci sarò." Che parole di speranza. Io non mi sentivo più solo in questo mondo di pazzi. Ma qualcosa, è andato diversamente da quel preciso istante. Certo ho pianto di gioia, ho deciso di afferrare l'occasione, addirittura mi hai ispirato al mio logo grafico formato da 3 punti principali, l'arte, la luce, il Karate, che sono la mia vita ora. E poi? E poi ho provato a conoscerti, tentare di vederti oltre quelle mura della palestra, capirci qualcosa in più. Ma qualcosa è sempre andato storto. Cominciando dalla visione di quella partita dell'Italia al bar del paese. Come ti è venuto in mente di dirmi che eri da amici, indirizzarmi nel posto sbagliato, e io una volta trovato il bar giusto, trovato anche te, raccontarmi il falso dicendomi che ti avevano cacciato dalla casa del tuo amico? Come. Come ti è saltato in mente? Me lo vuoi dire? Dopodichè ho scelto di perdonarti. Pochi giorni dopo c'è stata l'esibizione di Karate, dove poi sei fuggito nel nulla. Ho scelto di continuare ad allenarmi con te. Ci sono stati bei momenti, lo ammetto, qualche viaggio in macchina, tante bestemmie, un tentativo di guidare la mia macchina dove ti ho visto impacciato, sorrisi, e anche 2 abbracci, forse, l'inizio della fine. Tu fino a quel momento hai tentato di fare in modo che io mi affezionassi a te, per questo continuavo a perdonartele tutte. Accecato dai tuoi occhi brillanti. Da quel momento ho tentato l'incotro con te per imparare cose che di Karate non avevo compreso ma le parole tue sono state "Non sono buono ad insegnare" ... Poi sei caduto in motorino, ti sei fatto male, volevo passare a trovarti ma non c'è stato verso.. volevo telefonarti ma non hai voluto, perchè? Perchè questo rifiuto? Fino a questo punto penso di aver commesso soltanto 2 errori. Quello di chiederti presenza ad allenamento con me, e quello di chiederti aiuto e un incontro fuori da quelle mura dannate. In quel periodo mi sono chiesto "È veramente la linea del tempo il problema? È veramente l'età?" Non so se posso crederci. Allora ancora, ho scelto di perdonarti, allora volevo continuare. Era ormai fine agosto, quando ancora grazie a te sono riuscito a creare un logo per la palestra che stiamo frequentando, dato che si trasferiva esattamente al di la della ferrovia, dove stava l'altra palestra, la nostra ex concorrenza. Io fiero di tutto questo ti ho parlato della mia creazione, e di ciò che sarebbe stato fatto per me come premio. Che la titolare mi avrebbe aiutato, ti ho chiesto più volte se ci saresti stato a vedere la mia nuova evoluzione, la tua risposta è sempre stata si. Ma, a quel punto, al punto del trasferimento, dopo aver parlato con lo staff per gli orari dei corsi, vengo a scoprire che, non solo non mi hai detto che ti sei allenato già nella palestra nuova prima del tempo, ci sei andato anche con altri. Pensavo che ormai eravamo d'accordo. Da quel momento ho iniziato anch'io ad allenarmi, ma ho voluto parlarti riguardo alle menzogne precedenti, ormai è settembre. Ormai le foglie hanno inziato a cadere e così anche tu. Sembrava che tu avessi capito la mia sofferenza ma appena ti ho parlato di sincerità, mi hai riso in faccia. Questo mi ha spezzato a metà. Questo mi ha reso diverso verso di te, anche se ti ho dato la terza possibilità nonostante tutto. Arriviamo a metà novembre I mesi sono continuati. Ricevo un sms assurdo dove chiedo in palestra da dove può essere stato mandato, visto che il numero era scritto per metà, e cosa scopro, che anche tu, detesti le mie passioni, quell'sms è tuo. Sei un piantagrane. I tuoi movimenti facciali e la tua reazione di paura. Sei stato tu a mandarlo. Non ho la certezza materiale ma sono più che sicuro che "Coglione di merda tu e le tue merdate giapponesi, frocio" puoi averlo mandato soltanto te. Così ti ho perdonato anche questa, e siamo alla 4. Arriviamo a dicembre, i mesi precedenti più o meno li abbiamo passati bene nonostante quello. Abbiamo provato la sauna ed è stato molto divertente vederti dare di testa dal caldo. Ancora i tuoi occhi brillavano, ed ero quasi contento. Mi hai chiamato Kagawa per tutto questo tempo, questo nome, non mi stava così male. Era quasi divertente sentirlo pronunciare da te. Alla fine di dicembre abbiamo avuto una gara di Karate, e io ho scelto di venirti a vedere, e ti hanno rotto un dito al Kumite. Questa cosa pare che abbia segnato tutto quanto nonstante la tua stretta di mano, quando ci siamo salutati. Pochi giorni dopo ho avuto l'esame per il passaggio di cintura arancione, e ti avevo chiesto presenza, avevo bisogno di te, ti ho aspettato fino all'ultimo momento, mi avevi dato la tua parola, ancora. Hai pensato bene di non farti vivo. No, anzi. Hai pensato bene di farti vivo alle 23:30 alla cena con tutti senza chiedermi nemmeno com'è andata. Qui si è concluso l'anno. Iniziato il 2015, la situazione è cambiata ancora, hai deciso di raccontarmi ancora una nuova cosa, che tua madre lavora nei pressi della palestra e che quindi non ti posso portare a casa perchè lei è vicino, su due piedi ho provato a crederti, ma vedi, non è tanto il non portarti a casa che mi da fastidio, è tutta la tua figura falsa che hai. È tutto il modo strano che hai di dire menzogne. Ti si vede a km che menti spudoratamente con chi non ti va a genio per motivi che sai soltanto te. Le cose hanno cominciato a non combaciare più quando il tuo grande amico ha iniziato a portarti a casa, già, quell'essere inseparabile a te che mi lascia una forza oscura ogni volta che lo vedo, chissà che ha, e chissà perchè te ne sei così attratto, in qualche modo a me da solo repulsione, forte. Senza sapere che era tuo amico, a settembre appena l'ho visto ho sentito qualcosa di strano, negativo in lui. Ma non mi riguarda. Non più almeno. Dopo questa situazione proprio l'altro giovedì scorso, dove ancora mezza parola ce l'eravamo detta, decido di uscire dalla palestra per andare a casa, e vedo la macchina di tua madre arrivare da verso casa tua. Non ci ho più visto, non potevo più perdonarti anche questa cosa. Ancora, l'ennesima menzogna da parte tua. Così sono tornato indietro mi sono avvicinato a te che aspettavi davanti alla palestra e ho dato un'accelerata facendomi notare, che mi ero accorto. Risultato, da ieri non mi saluti nemmeno più. Ci vogliamo fare due domande? Io non riesco a darmi una spiegazione a tutto questo. Riesco solo a dire che ho sbagliato. Ho sbagliato io per primo ad andare oltre al "come va". Ho sbagliato tutto, dovevo dare a te la possibilità di parlarmi, non dovevo spingerti a farlo. Ho sbagliato a credere alle tue parole.Ho sbagliato a fidarmi del tuo "ci sarò".Ho sbagliato a portarti a casa. Ho sbagliato a giocare con te. Ho sbagliato a prendere le tue parole sul serio. Ho sbagliato ogni singolo attimo con te. E infine ho sbagliato a credere ai tuoi occhi.
Ora non ho altro che un ricordo insensato di te, che si mischia tra la rabbia e la voglia di piangere. Questa cosa fa male. Io vorrei parlarti ma so che potresti non capire, e soprattutto, ora potresti non volermi ascoltare, falso come sei cercheresti di scappare in qualche modo inventandoti qualche scusa. Non riesco a darmi pace. Non riesco, non ce la faccio. Mi vorrei fermare, per mesi e mesi, ma poi te la darei vinta. Ho paura che poi mi rovinerai alle spalle, mi aspetto pure questo ormai. Potrei perdere tutti. Questa notte un sogno mi ha avvolto in cui domani, iniziando la lezione nessuno dei ragazzi del corso mi rivolgeva la parola. Ed è così che deve finire? Devo perdere tutti? Vuoi che me ne vado? Cosa devo fare, perchè tu sia felice? Cosa devo fare per comunicare con te in modo umano? Cosa devo fare? Dimmi, cosa.
Ti faccio una promessa però. In qualche modo ti farò pagare questa situazione. Ci ho sofferto così tanto. Ho preso troppo a cuore la tua esistenza, e ora, mi ritrovo con niente e la paura di fidarmi degli altri per la seconda volta. Questo è quello che hai fatto. E non posso permettermi di rivivere il passato. Ti voglio ancora bene, e per questo, pagherai. Ti renderò la vita difficile dove potrò, migliorerò, mi allenerò, cambierò come persona, sarai la mia ragione di miglioramento. Non voglio essere come te. Non ci penso minimamente. Combatterò contro di te, per te.
Tutto è iniziato 2 anni fa a Karate, è iniziato quando ancora ero spaventato da ragazzi della tua età, 15 anni, per colpa di un trauma avuto alla tua età, ora ne ho 26, avevo quasi paura ad esibirmi li davanti a tutti voi credendomi in ritardo. Tu mi sei capitato all'occhio, alla mente, al cuore. Non so cosa mi ha spinto lentamente verso di te, tanto che sono riuscito a parlarti. E dopo aver iniziato con te, lentamente anche con gli altri sono riuscito a parlare. Il trauma ero convinto fosse finito, ma ancora avevo paura ad andare con voi oltre al "Come va", te compreso. Qualcosa ancora, mi ha spinto verso il voler sapere chi eri tu. Sapere da dove arrivavi per avermi salvato. Così mesi dopo a questa domanda, mi sono preso di coraggio e ho inziato a parlarti di chi ero io. Arrivando al punto di piangere per paura di non farcela davanti a te. In quel preciso momento, ho sentito parole molto belle, di conforto, di aiuto, di speranza, sentivo che da li non avrei più avuto ostacoli. Tu, con quelle parole "Io ci sono per te, conta pure su di me, come amicizia, supporto, aiuto, qui in palestra, anche fuori, nel Karate, io ci sarò." Che parole di speranza. Io non mi sentivo più solo in questo mondo di pazzi. Ma qualcosa, è andato diversamente da quel preciso istante. Certo ho pianto di gioia, ho deciso di afferrare l'occasione, addirittura mi hai ispirato al mio logo grafico formato da 3 punti principali, l'arte, la luce, il Karate, che sono la mia vita ora. E poi? E poi ho provato a conoscerti, tentare di vederti oltre quelle mura della palestra, capirci qualcosa in più. Ma qualcosa è sempre andato storto. Cominciando dalla visione di quella partita dell'Italia al bar del paese. Come ti è venuto in mente di dirmi che eri da amici, indirizzarmi nel posto sbagliato, e io una volta trovato il bar giusto, trovato anche te, raccontarmi il falso dicendomi che ti avevano cacciato dalla casa del tuo amico? Come. Come ti è saltato in mente? Me lo vuoi dire? Dopodichè ho scelto di perdonarti. Pochi giorni dopo c'è stata l'esibizione di Karate, dove poi sei fuggito nel nulla. Ho scelto di continuare ad allenarmi con te. Ci sono stati bei momenti, lo ammetto, qualche viaggio in macchina, tante bestemmie, un tentativo di guidare la mia macchina dove ti ho visto impacciato, sorrisi, e anche 2 abbracci, forse, l'inizio della fine. Tu fino a quel momento hai tentato di fare in modo che io mi affezionassi a te, per questo continuavo a perdonartele tutte. Accecato dai tuoi occhi brillanti. Da quel momento ho tentato l'incotro con te per imparare cose che di Karate non avevo compreso ma le parole tue sono state "Non sono buono ad insegnare" ... Poi sei caduto in motorino, ti sei fatto male, volevo passare a trovarti ma non c'è stato verso.. volevo telefonarti ma non hai voluto, perchè? Perchè questo rifiuto? Fino a questo punto penso di aver commesso soltanto 2 errori. Quello di chiederti presenza ad allenamento con me, e quello di chiederti aiuto e un incontro fuori da quelle mura dannate. In quel periodo mi sono chiesto "È veramente la linea del tempo il problema? È veramente l'età?" Non so se posso crederci. Allora ancora, ho scelto di perdonarti, allora volevo continuare. Era ormai fine agosto, quando ancora grazie a te sono riuscito a creare un logo per la palestra che stiamo frequentando, dato che si trasferiva esattamente al di la della ferrovia, dove stava l'altra palestra, la nostra ex concorrenza. Io fiero di tutto questo ti ho parlato della mia creazione, e di ciò che sarebbe stato fatto per me come premio. Che la titolare mi avrebbe aiutato, ti ho chiesto più volte se ci saresti stato a vedere la mia nuova evoluzione, la tua risposta è sempre stata si. Ma, a quel punto, al punto del trasferimento, dopo aver parlato con lo staff per gli orari dei corsi, vengo a scoprire che, non solo non mi hai detto che ti sei allenato già nella palestra nuova prima del tempo, ci sei andato anche con altri. Pensavo che ormai eravamo d'accordo. Da quel momento ho iniziato anch'io ad allenarmi, ma ho voluto parlarti riguardo alle menzogne precedenti, ormai è settembre. Ormai le foglie hanno inziato a cadere e così anche tu. Sembrava che tu avessi capito la mia sofferenza ma appena ti ho parlato di sincerità, mi hai riso in faccia. Questo mi ha spezzato a metà. Questo mi ha reso diverso verso di te, anche se ti ho dato la terza possibilità nonostante tutto. Arriviamo a metà novembre I mesi sono continuati. Ricevo un sms assurdo dove chiedo in palestra da dove può essere stato mandato, visto che il numero era scritto per metà, e cosa scopro, che anche tu, detesti le mie passioni, quell'sms è tuo. Sei un piantagrane. I tuoi movimenti facciali e la tua reazione di paura. Sei stato tu a mandarlo. Non ho la certezza materiale ma sono più che sicuro che "Coglione di merda tu e le tue merdate giapponesi, frocio" puoi averlo mandato soltanto te. Così ti ho perdonato anche questa, e siamo alla 4. Arriviamo a dicembre, i mesi precedenti più o meno li abbiamo passati bene nonostante quello. Abbiamo provato la sauna ed è stato molto divertente vederti dare di testa dal caldo. Ancora i tuoi occhi brillavano, ed ero quasi contento. Mi hai chiamato Kagawa per tutto questo tempo, questo nome, non mi stava così male. Era quasi divertente sentirlo pronunciare da te. Alla fine di dicembre abbiamo avuto una gara di Karate, e io ho scelto di venirti a vedere, e ti hanno rotto un dito al Kumite. Questa cosa pare che abbia segnato tutto quanto nonstante la tua stretta di mano, quando ci siamo salutati. Pochi giorni dopo ho avuto l'esame per il passaggio di cintura arancione, e ti avevo chiesto presenza, avevo bisogno di te, ti ho aspettato fino all'ultimo momento, mi avevi dato la tua parola, ancora. Hai pensato bene di non farti vivo. No, anzi. Hai pensato bene di farti vivo alle 23:30 alla cena con tutti senza chiedermi nemmeno com'è andata. Qui si è concluso l'anno. Iniziato il 2015, la situazione è cambiata ancora, hai deciso di raccontarmi ancora una nuova cosa, che tua madre lavora nei pressi della palestra e che quindi non ti posso portare a casa perchè lei è vicino, su due piedi ho provato a crederti, ma vedi, non è tanto il non portarti a casa che mi da fastidio, è tutta la tua figura falsa che hai. È tutto il modo strano che hai di dire menzogne. Ti si vede a km che menti spudoratamente con chi non ti va a genio per motivi che sai soltanto te. Le cose hanno cominciato a non combaciare più quando il tuo grande amico ha iniziato a portarti a casa, già, quell'essere inseparabile a te che mi lascia una forza oscura ogni volta che lo vedo, chissà che ha, e chissà perchè te ne sei così attratto, in qualche modo a me da solo repulsione, forte. Senza sapere che era tuo amico, a settembre appena l'ho visto ho sentito qualcosa di strano, negativo in lui. Ma non mi riguarda. Non più almeno. Dopo questa situazione proprio l'altro giovedì scorso, dove ancora mezza parola ce l'eravamo detta, decido di uscire dalla palestra per andare a casa, e vedo la macchina di tua madre arrivare da verso casa tua. Non ci ho più visto, non potevo più perdonarti anche questa cosa. Ancora, l'ennesima menzogna da parte tua. Così sono tornato indietro mi sono avvicinato a te che aspettavi davanti alla palestra e ho dato un'accelerata facendomi notare, che mi ero accorto. Risultato, da ieri non mi saluti nemmeno più. Ci vogliamo fare due domande? Io non riesco a darmi una spiegazione a tutto questo. Riesco solo a dire che ho sbagliato. Ho sbagliato io per primo ad andare oltre al "come va". Ho sbagliato tutto, dovevo dare a te la possibilità di parlarmi, non dovevo spingerti a farlo. Ho sbagliato a credere alle tue parole.Ho sbagliato a fidarmi del tuo "ci sarò".Ho sbagliato a portarti a casa. Ho sbagliato a giocare con te. Ho sbagliato a prendere le tue parole sul serio. Ho sbagliato ogni singolo attimo con te. E infine ho sbagliato a credere ai tuoi occhi.
Ora non ho altro che un ricordo insensato di te, che si mischia tra la rabbia e la voglia di piangere. Questa cosa fa male. Io vorrei parlarti ma so che potresti non capire, e soprattutto, ora potresti non volermi ascoltare, falso come sei cercheresti di scappare in qualche modo inventandoti qualche scusa. Non riesco a darmi pace. Non riesco, non ce la faccio. Mi vorrei fermare, per mesi e mesi, ma poi te la darei vinta. Ho paura che poi mi rovinerai alle spalle, mi aspetto pure questo ormai. Potrei perdere tutti. Questa notte un sogno mi ha avvolto in cui domani, iniziando la lezione nessuno dei ragazzi del corso mi rivolgeva la parola. Ed è così che deve finire? Devo perdere tutti? Vuoi che me ne vado? Cosa devo fare, perchè tu sia felice? Cosa devo fare per comunicare con te in modo umano? Cosa devo fare? Dimmi, cosa.
Oh, la pioggia che cade.
Oh, frammenti di tuoni.
Le ombre si nascondono.
Perdonano la gente che non ritorna.
Superano le lacrime.
Puniscono il male.
~Addu'a~
Ti faccio una promessa però. In qualche modo ti farò pagare questa situazione. Ci ho sofferto così tanto. Ho preso troppo a cuore la tua esistenza, e ora, mi ritrovo con niente e la paura di fidarmi degli altri per la seconda volta. Questo è quello che hai fatto. E non posso permettermi di rivivere il passato. Ti voglio ancora bene, e per questo, pagherai. Ti renderò la vita difficile dove potrò, migliorerò, mi allenerò, cambierò come persona, sarai la mia ragione di miglioramento. Non voglio essere come te. Non ci penso minimamente. Combatterò contro di te, per te.
-Raito Yagami-
Difendi le vie della verità..
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 16:53:00 0 commentimercoledì 11 febbraio 2015
"Hitotsu, makoto no michi wo mamoru koto"
—Difendi le vie della verità.
Non penso che sia solo una regola da ripetere.
Magari in una lingua non mia, non credo abbia importanza saperla ripetere.
Penso che questa regola, sia un fondamento della vita stessa.
Penso che senza questa regola questo mondo non può funzionare.
Penso che pochi possano capire il vero significato.
Questa regola, la seconda del Dojo.
Il Karate è la via della sincerità.
È la vita dell'uomo.
Cerca di far ritrovare se stessi e ciò che è attorno.
Migliora le relazioni con le altre persone.
È un'importante apertura verso gli altri, il resto del mondo.
Solo nella verità l'uomo è libero,
la pratica di questo principio rende consapevoli, umili e giusti.
A volte, penso a ciò che l'uomo potrebbe fare
se solo si lasciasse andare alla sincerità,
se solo non continuasse a tenere infinite maschere,
con tutti quelli che incontra.
Realtà.
Vita.
Sicurezza.
Speranze.
Spensieratezza.
È come se si potesse tornare bambini una seconda volta.
Con la consapevolezza che nessuno ti nasconde qualcosa.
Forse sarebbe un nuovo mondo.
Forse.
Non ditemi che Karate è sport.
Non ripetetelo.
Non sapete il perchè è stato creato.
Ho un sogno.
Incontrarli, loro che hanno creato tutto questo.
I discendenti di ciò che è stato creato.
Questa magia.
Questa possibile nuova vita.
Solo ora mi sto rendendo conto
di quanto sia importante la sincerità,
di quanto sia importante tutto ciò che stiamo perdendo.
-Raito Yagami-
Risveglio...
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 16:12:00 0 commentilunedì 19 gennaio 2015
Cosa posso fare?
Scrivo io per te.
E sembra che non sia solo per me.
Sembra che questa strada non sia un inizio solo per me.
Non so se sia corretto dire "Finalmente."
Non so se è quello che voglio dire.
Sicuramente però è qualcosa di positivo.
Potrebbe essere un inizio che non sarà dimenticato, se solo lo vorrai.
Se solo lo accetterai.
Io sarò solamente il tramite di tutto ciò.
Probabilmente mi metterò qui, all'angolo della stanza.
A guardare ciò che sarà, o ciò che non sarà.
Tutto questo non dipenderà da me.
Tu, solo tu... puoi scrivere la tua storia.
Io, soltanto io... ho scritto e sto continuando a scrivere la mia.
Sembra strano da dire ma penso che non ci sia un "Destino"
se non il fatto di cercarlo. Capire dov'è.
Per me il "Destino" è una strada ben nascosta.
O forse, questa parola è stata inventata dall'uomo per la paura.
Semplice paura di andare oltre.
Vai avanti e scrivi la tua storia.
Non credo che sia troppo tardi.
Lo sai che sto parlando di te.
Ci sono cose che nemmeno il tempo è in grado di fermare.
Ci sono tante di quelle cose che sembrano impossibili.
Io stesso, sono una situazione poco credibile.
Mi ritrovo dopo sette anni di fermo totale
ad aver conseguito dopo due anni di allenamento
il secondo esame di arti marziali.
Questo da 24 a 26 anni.
Tutto questo ha del possibile?
Io credo umanamente, no.
Ma credo anche che ci sia voluta molta forza di volontà,
anche qualcosa in più.
Ma ora questo è ciò che mi porta avanti.
Mi ritrovo questo corpo mutilato dal tempo.
E mi devo abituare all'idea che il nero che mi fermava,
ormai non esiste più.
Tutti hanno le loro scelte.
Possiamo continuare. Possiamo fermarci.
Proviamo a volare anche quando il cielo è scuro e le notti sono spaventose.
Per dare le ali alla nostra vita.
Possiamo continuare. Possiamo fermarci.
Proviamo a volare anche quando il cielo è scuro e le notti sono spaventose.
Per dare le ali alla nostra vita.
~Koda Kumi - Imagine~
Piccoli passi.
Piccoli attimi.
Paure scomparse.
Ce ne saranno ancora ma, saranno superate.
Tutto questo continuerà.
Vai avanti, e ancora ti ripeto, scrivi la tua storia.
Grazie della fiducia.
In silenzio, osserverò.
-Raito Yagami-
Cattleya Cremisi...
Scrive Daniele_Pozzato_ph alle 03:08:00 0 commentidomenica 11 gennaio 2015
Come l'ambiguità.
Come la potenza.
Come la maestosità.
Come la lussuria.
Come il sangue.
Come la vita.
Come la morte.
Come la gioia.
Come la tragedia.
Come il peccato.
Come la penitenza.
Come l'amore.
Come la collera.
Questi fiori, mi ricordano ciò che eri e ciò che purtroppo sei.
In una sola stagione.
Il passaggio.
Dalla bellezza dei colori e l'immenso verde, al gelido bianco.
Tante scoperte in una sola stagione, che riguardano te.
Lacrime.
Inimmaginabile situazione.
Fa così male il testo di quella canzone.
Che continua a ripetersi.
Io ti voglio adesso.
Io sono dannata.
Per favore, dimmi come fare a tornare da te.
Non riesco più a guardarti in faccia.
Mi manchi.
Mi manchi.
~AmbraMarie~
Lacrime.
Ogni volta che sento quelle parole.
Ogni volta.
Sotto le note di quel pianoforte.
Sotto a quel palco.
Sotto quella sola luce che illumina solo lei.
Per te.
-Raito Yagami-
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Non è una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può considerarsi pertanto un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001."
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