Dopo che le mie emozioni sono andate perse per parecchio tempo, qualcosa è cambiato. Mi erano state portate via. Ma un farmaco non può distuggere ogni cosa. Ora, diminuendolo sto iniziando a riconoscere i colori. E le note. E le emozioni. E le luci. E le ombre. Per assurdo, anche meglio di prima. Ogni cosa qui, sarà ciò che ricomincerò a sentire. Ascoltando le note e praticando Viet Vo dao - Vo Viet, Viet Taichi e Vietchi continuerò la mia Via.

-Daniele Pozzato Ph-


Essere forti per essere utili.
Mano d'acciaio e bontà di cuore.


~Saluto Viet Vo Dao~

Dove sei...?

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sabato 23 marzo 2013




Che tu ci creda o no, è il secondo testo di fila dedicato a te.
Perchè?
Voglio vederti felice, anche se non entrerai mai qui.
Voglio che la causa del tuo male sparisca
che non si faccia più vedere.

Vorrei renderti felice, ma questo già lo sai.
Non posso continuare a fingere.
Non posso continuare a fare finta che vada tutto bene
davanti alla tua sofferenza.
Prima o poi farò qualcosa.
E quel momento è molto vicino.
Anche se sarà poco.
Ma quel poco che basta.

Voglio regalarti un sorriso, una speranza, una luce.
E poi, ho bisogno di te.
Per continuare.

Non posso, sopportare il tuo dolore come se niente fosse.
Perchè tu sei troppo importante.

Quanto vorrei che tu lo capissi.

Sai ho un ricordo di te.
Del passato.
Ma tu non lo puoi ricordare, è solo un flash.

Io so perchè il mio cognome e il tuo ci suonano familiari.
Ora ricordo tutto.
Tu, eri nella mia classe, il primo anno di scuola elementare.
E sei stata proprio tu a cercarmi perchè ero triste e solo.
Vorrei, contraccambiare tutto questo.

Anche se poi siamo scomparsi.
Ma ci siamo incrociati un altra volta dopo vent'anni, no? 
Vorrei, che tu lo capissi.
Ma non te lo posso dire, ne posso lasciarti andare.
Questa sfida è più grande di me, lo so.
Ma troverò la forza che mi servirà per aiutarti
non ti lascerò sola.

Anche se questo,
potrebbe farci allontanare un altra volta.
Non mi interessa.
Troverò presto una soluzione.
Solo io posso.
Io soltanto.
Non posso abbandonarti.
Non posso stare a guardare.

~Anata ga daisuki desu~


-Raito Yagami-

Aiutare...

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mercoledì 13 marzo 2013




Mi sembra di essere tornato indietro.
Quattro lunghi anni.
Stesso problema.
Stesse situazioni.
Mi sento impotente.
Ma so bene che non posso fare niente.

Non posso decidere io per te.
Non posso consigliarti di compiere un gesto così.
Non posso incontrarti.
Non posso fingere di non stare male per te.
Non posso vederti stare così.
Non posso non dirti che secondo me è sbagliato.
Non posso vederti in questo stato.
Non posso continuare a fingere che sia tutto a posto.
Non posso dirti che secondo me è meglio che finisce questa storia.

Vorrei aiutarti, ma come?
Come posso fare?
Come posso avvicinarmi a te 
se quando faccio un passo in più per capirti, tu fuggi?
E' così difficile per me.
Hai fatto così tanto per me, che ricambiarti sarebbe il minimo.
E ora tu fuggi,
non ti fai trovare. 
E chissà.
Forse tornerai?
O sparirai altri mesi?
Perchè deve succedere tutto questo?
Tutto perchè io ti... apprezzo come sei, a differenza di qualcun altro.

Devo essere massacrato.
Devi sparire.
Solo perchè ti appoggio.
Solo perchè ti capisco.
Solo perchè non ti fidi.
Solo perchè non conosco una soluzione a questo 
senza che qualcuno ne soffra.

Per favore ti chiedo, non sparire un altra volta.
Mi fai ricordare cosa mi è successo qualche anno fa.
Non voglio ricordare.
E' cambiato tanto da quei giorni, con la neve.

Possibile che nessuno lo capisca?
Possibile che nessuno capisca che quel lato da bambino che avevo
è morto proprio per colpa vostra?
Possibile che non capiate che quei tempi sono cambiati?
Non riuscite a capire che sto facendo tanto per cambiare tutto questo?

Tu non meriti tutta questa sofferenza, 
per favore torna indietro.
Fatti sentire.
Io ti aspetto.

~Anata ga daisuki desu~


-Raito Yagami-

Dolore...

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domenica 3 marzo 2013


Quel dolore.
Quel ricordo.
Quel giorno.
Quell'ospedale.

Pensavo fossero rimasti ormai soltanto i ricordi.
Cose capitate quattro anni fa... Cosa vuoi che sia?

Orecchie fischiare.
Testa che gira.
Nausea.
Stomaco che si chiude.
Iperventilazione.
Freddo.
Pressione bassa.
Sentirsi cadere.
Perdere la sensibilità alle mani.
Rischiare di svenire.

Mi ero dimenticato tutto questo.
Quel dolore pensavo per me non esistesse più.
Invece è qui.
E' tornato.
La mia rabbia sale.
Sempre di più.
Non vi ho ancora dimenticati.
Mi avete rovinato la vita.
Vi odio con tutta l'anima.
Anche a te che sei ora un migliore amico di mio fratello.

Ma cosa posso fare ora, sapendo che siete ancora la causa del mio male?
Cosa?
Cosa posso ancora fare se quel dolore è tornato?
Avete vinto contro di me.
E io voglio lasciarmi andare.
Forse non ha più senso che io viva, 
se non ho superato ciò che mi avete fatto
dopo tutti questi anni.

Quale strada ho fatto se sono ancora qui a farmi delle domande?
Sarà la strada giusta?
Come mi devo comportare?
Siete ancora nella mia mente.

Siete nella mia mente 
al punto di
sentire ancora quel dolore dopo anni,
non riuscire a colpire il mio Sensei quando me lo chiede,
provare ribrezzo verso mio fratello con te che sei suo amico,
fermarmi quando sono davanti ad una ragazza
non trovare la forza di continuare.

Quindi ora... cosa posso fare?
Devo arrendermi?
Mi avete davvero sotterrato?
Se non ho superato il vostro trauma, cosa ne sarà ora di me?

"Colpisci, hai una paura folle di me!"

Questa frase ve la ricordate?
Mi è capitata davanti e mi ha sotterrato.

Sensei mi dispiace, non so se sarò abbastanza forte.
Perdonami se dovrò fermarmi. 
Sono ancora troppo legato al passato 
e so che non dovrebbe essere così.

Però forse, ora qualcosa è cambiato.
Non so se è stato per la gravità del dolore.
Ma ho visto qualcosa.
Una mano, un ombra che mi mostrava la sua mano.
Sembrava in tunica, con capelli lunghi e barba.
Era in uno sfondo bianco, come se fosse una persona contro luce.
Lo so, era nella mia mente, ma ne sono sicuro.
Probabilmente ero anche svenuto.
Ma mi ha detto soltanto questo
"Afferra questa mano, non è ancora ora."
Appena ho stretto forte quella mano,
mi sono svegliato di colpo spalancando gli occhi.


-Raito Yagami-
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