Dopo che le mie emozioni sono andate perse per parecchio tempo, qualcosa è cambiato. Mi erano state portate via. Ma un farmaco non può distuggere ogni cosa. Ora, diminuendolo sto iniziando a riconoscere i colori. E le note. E le emozioni. E le luci. E le ombre. Per assurdo, anche meglio di prima. Ogni cosa qui, sarà ciò che ricomincerò a sentire. Ascoltando le note e praticando Viet Vo dao - Vo Viet, Viet Taichi e Vietchi continuerò la mia Via.

-Daniele Pozzato Ph-


Essere forti per essere utili.
Mano d'acciaio e bontà di cuore.


~Saluto Viet Vo Dao~

Ferite profonde...

sabato 7 dicembre 2013



Ancora non capisco.
Non capisco perchè.
Che senso ha tutto questo dolore.
E sei te a provocarmelo.
L'unica persona che non dovrebbe.
Non capisco se è la tua malattia.
Non capisco se lo fai apposta per provocare.
Non riesco a capire perchè ora mi ritrovo
con dei lividi sulle mani,
male alla testa,
male alle gambe,
lacrime agli occhi,
rabbia,
tremo,
mi sento odiato da te ancora una volta,
e continuo a portarmi dietro questa cosa,
tramutandola in rabbia verso gli atri,
tramutandola in malattia mentale,
tramutandola in qualcosa che non so nemmeno io.

Tutto questo fa così male.
Una delle poche persone che dovrebbe davvero essere felice.
In questi attimi mi fai capire che ti da fastidio.
Che odi quello che faccio.
Che odi me.
Che odi tutto quel che sto portando avanti.
Che devo andare via da questo posto.
Vorrei che un giorno tu, leggessi questo blog.
Un solo giorno.
Passassi di qui e lo sfogliassi tutto.
Per farti capire che
c'è vita nei miei silenzi.
C'è vita nel mio dolore.
C'è vita quando ballo.
C'è vita quando faccio arti marziali.
C'è vita quando non sono in casa.
C'è vita quando tu non vedi vita.

Quanto vorrei che tu chiudessi quella schifosa bocca e restassi ad ascoltare.
Non mi sembra di chiederti tanto.
E tu santuaramente ripeti lo stesso errore.
Provochi in me dolore, rabbia, odio verso di me.

Dimmi, ora che non riesco
nemmeno a premere bene i tasti con le dita, sei felice?
Sei felice che ho tirato pugni al muro e non a te?
A cosa mi serve...?
Cosa mi serve fare quello che faccio se tu non sei felice?
Dimmi ora dove troverò la forza di correggere questo testo.
E come troverò la forza di fare tutto il resto,
sapendo che in fondo tu lo odi.
Anche se mi aiuti economicamente in queste cose.

A volte penso che non importa da chi sei messo al mondo.
L'importante è ciò che ne fai dopo di quel tempo limitato che hai.
Penso soltanto che non devo stare qui ad ascoltarti.
E forse inconsciamente te con me hai chiuso da anni.
Non ci siamo mai capiti.
Forse mai riusciremo a capirci.
Ma forse nemmeno importa.
Per continuare a soffrire così.
Rimandare sempre tutto questo.
Rimandare sempre.
Rimandare.
Certo, tutti capaci.
E chi ci deve stare male, io?
Certo, è tutta la vita che succede.
Io e solamente io che ci sto male.
Ma forse non questa volta.
Non adesso.
Ho tante cose da fare, forse a differenza di te.
Avevo promesso che avrei insegnato a volare alla fenice una volta rinata.
Tu l'hai appena fatta cadere con questo comportamento.
Ma si dve rialzare, purtroppo per te deve ricominciare a volare.
Anche se le hai strappato le piume dalle ali per fermarla.
Anche se non la comprendi.
Anche se tu odi a morte quella fenice.
E' li, pronta a volare.
Lontano da te e dai tuoi pensieri.
Non ha dichiarato guera con te,
semplicemente non ha più voglia di ascoltarti.
Da oggi.
Da questo preciso momento.
Perchè non può arrivare ad odiare se stessa 
ogni volta che ti ascolta.
Ora è stufa di tutte quelle parole.
Inutili.


-Raito Yagami-

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