Forse, la migliore. Forse l'unica. Ma non è detto. Non si può sapere. Credo di dire fine all'estate, ormai. Non so se si ripeterà. Non sono andato da nessuna parte, non ho fatto vacanze particolari, sono rimasto nella mia zona. Il tempo non torna indietro. Partendo da Maggio. Dove ho capito che a volte, la linea del tempo si può anche modificare leggermente. Potersi allenare due mesi di fila con qualcuno che ha dieci anni in meno di te, conoscerlo, e capire che le tue paure verso il mondo erano tutte inutili. Quanto tempo sprecato in passato. Ma in questi mesi, mi ha portato anche gioia scoprire tutto questo. Ora so che quell'età per me non tornerà, ma potrò viverne una piccola parte. Ho intenzione di continuare arti marziali. Non mi fermerò qui. Perchè fermarsi? Ad Aprile dopo aver finito il percorso con il mio amico di infanzia, ho avuto modo di interagire con altre persone riguardo all'evoluzione mentale. La titolare della palestra in cui sono, ha avuto modo di parlarmi e aprire la mia mente ancora un po'. Si, sono riuscito a fare amicizia anche con lei, invadendo anche la sua linea del tempo, in questa estate un po' calda, un po' piovosa. Ho avuto modo di capire che la paura non è una malattia. La paura fa parte dell'umanità. Se non ci fosse, non saremo niente. La paura ci fa capire le cose a cui teniamo di più, ci fa scappare, ci salva la vita. Privarsi di questa emozione è veramente inutile, anche se ci sono medicine che bloccano questa emozione. Questi mesi hanno fatto capire di non pretendere troppo dalle persone. Questi mesi, sono stati molto importanti per me. In qualche modo vorrei poterli condividere con l'intero mondo, ma le emozioni che ho sentito, sono soltanto mie. Ho anche imparato a nuotare quasi con lo stile libero e stare a galla in otto lezioni, io in piscina? Da quando? Mi sono pure abbronzato con commenti negativi a chi non piace l'abbronzatura, ma poco importa, vuol dire che mi sono scurito davvero dopo dieci anni senza vedere il sole in tutti i sensi. Andando avanti con il tempo, ho scoperto in sala pesi che il dolore è ciò che ci aiuta ad evolverci, è proprio quello che porta a noi dell'esperienza, non dobbiamo scappare dalla sofferenza, dobbiamo semplicemente accettarla e combatterla, come quando sollevi dei pesi. Li sollevi, senti dolore, ti fermi. La volta dopo il tuo cervello avrà memorizzato, avrà trovato un modo per superare leggermente la soglia del sollevamento, potrai così alzare di più. La vita si basa anche su questo piccolo fattore. Le mie piccole pazzie non sono mancate. La prima possiamo dire che è stata ubriacarmi con il mio Sensei continuando a bere, detto da lui il restante limoncello nel bicchiere che non finiva, peccato che non so quanti bicchieri siano stati. E' finita che ero a ridere senza motivo al panificio di un paese nelle vicinanze mentre scroccavamo pizza al formaggio con il resto del gruppo, mentre lui come al solito è sparito nel nulla dopo avermi fatto ridere. Rapito da mio fratello per finire ad Albisola in una spiaggia e passare li tutto il giorno, qualcosa di assurdo, il mare non lo vedevo positivamente da dieci anni. Tanto che, nonstante io abbia imparato quasi lo stile libero in otto lezioni private, col mare mosso ho sentito paura. Non sono riuscito a nuotare. L'altra pazzia è stata con lui, il mio ormai fisso compagno di sala pesi, mi chiedo cosa mi sia saltato in mente quando ho accettato di fargli guidare la mia macchina alle 21:30 dopo allenamento. Posso dire che è stato divertente, posso dire che è stato bello vederlo impacciato, visto che non lo mostra mai. E' stato incredibile però anche tutto il resto del tempo che mi sono allenato con lui, mi sta insegnando a modo suo ad essere migliore, più impulsivo, più umano, più di quello che credo, e mi sta tramandando anche un po di pace, chissà se lo saprà. Forse si, ma in qualche modo non lo ammetterà mai. Per ultima pazzia ieri il concerto di AmbraMarie al Gerundium Beer Fest, così lontano, ha concluso un periodo in cui sono stato schiacciato dalla paura. Lei ha iniziato dal 2008 mentre la guardavo a Xfactor, a farmi pensare molto con la sua musica, tramite lacrime, rabbia, gioia. La sua musica mi ha accompagnato per anni. E' stata mia la scelta di concludere questo capitolo così. Da qui in poi le cose saranno diverse. Grazie a lei non dico di aver avuto un illuminazione, ma la strada è stata più semplice, sapendo che anche una cantante brava come lei, ha avuto un passato oscuro, e forse, se l'ha avuto anche lei, tutti hanno avuto un passato oscuro. Mi piace pensarla così, continuando ad inginocchiarmi mentre canterà Cielo di ruggine, la canzone che mi ha dedicato.
Come stai?
Parole di vetro.
Io non so,
non so dire di più
che inutili frasi.
Hey, dove sei?
Sei con lei?
Il vetro è in frantumi.
Tu non sei,
non sei niente di più
che una lieve ferita.
Ma guarirò come se
nulla fosse mai stato.
Ricordi che ormai dovrò uccidere.
Mi chiedo se poi saprò fingere.
Rimane di me solo polvere.
Sotto un cielo di ruggine.
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